Innumerevoli sono i segnali resi noti da tutti i mezzi di comunicazione in base ai quali pare proprio che non siamo soli nell’universo. Sicuramente questa è un’affermazione che non deve stupirci se consideriamo una serie di dati: l’età della terra (circa 4,57 miliardi di anni) e il tempo della nascita ed evoluzione della vita sul nostro pianeta; rapportiamoli all’età dell’universo: fra i 13 e i 14 miliardi di anni, almeno 3 volte l’età della terra, con un numero stimato di galassie attorno ai 100 miliardi e quindi un numero inimmaginabile di pianeti. Stando a questi dati, confermati dalle più autorevoli fonti scientifiche, sarebbe un po’ egoistico se non insensato negare che anche su altri pianeti, nel corso di miliardi di anni, possono essere nate ed essersi evolute forme di vita, dalle più simili alle più diverse dalla nostra. E allora dopo queste considerazioni, ormai obbligatorie al giorno d’oggi, come conciliare fede e scienza? Siamo giunti ad un punto cruciale della nostra storia. Da un lato non possiamo negare l’evidenza dei fatti, dall’altro non possiamo e non dobbiamo rinnegare la nostra fede perché significherebbe rinnegare lo stesso Principio creatore di tutto l’universo, per mezzo del quale è nata la vita stessa e tutto ciò di cui l’universo è composto. E’ una domanda questa che si fa sempre più pressante e a cui tutti, indipendentemente dal proprio Credo, cercano una risposta. Da un lato l’essere umano istintivamente, da sempre, vuole conoscere e avvicinarsi alla verità, e si chiede in maniera sempre più insistente “quale verità?”. Dall’altra parte ben 500 tradizioni sulla terra, dalla nostra Bibbia fino agli antichissimi testi Aztechi e Maya, parlano di una fatidica Apocalisse che attende gli uomini; questo argomento, volenti o nolenti, ci tocca sempre più da vicino considerato che tutte le tradizioni riconducono ad un unico anno, a noi vicinissimo, in cui qualcosa ci attende e a cui indipendentemente dalla nostra volontà, stiamo andando incontro: il 2012. La domanda a questo punto non è solo “come conciliare fede e scienza?”, ma diventa “come prepararsi al capitolo più enigmatico della storia umana cercando di trasformarlo nell’inizio di una nuova era di pace, amore, sviluppo, ed evitare che possa invece diventare una catastrofe per tutti?”. Vista la facilità con cui chiunque può creare video, messaggi, fotomontaggi, effetti di ogni tipo e farli arrivare ovunque tramite internet, e vista la rapidità con cui è possibile diffondere qualunque cosa tramite questo mezzo, la prima regola fondamentale è stare attenti proprio ai messaggi falsamente profetici di chi si dichiara “contattato” da forze superiori, siano esse divine o extraterrestri. Non puntiamo il dito contro nessuno, ma è buona regola prendere qualsiasi informazione con la giusta obiettività diffidando da sensazionalismi, fanatismi, spettacolarizzazioni di qualunque tipo. Inoltre bisognerebbe evitare le posizioni estreme, sia da parte dei "believers" che tendono a screditare a priori le tesi scientifiche che si fanno sempre più precise (le teorie evoluzioniste, la polarizzazione della terra, lo scioglimento dei poli, la crisi delle risorse energetiche) sia da parte degli scettici che invece vorrebbero screditare i dogmi della religione e le tradizioni culturali che portano con sé (la genesi, l’apocalisse, i messaggi giunti attraverso la Madonna a Fatima, Madjugorie e in altre apparizioni). La direzione è sempre la stessa: il nostro pianeta è un sistema vivente e noi esseri umani facciamo parte di questo sistema. Sta a noi preservarlo, conservarlo e allo stesso tempo salvaguardare l’intera umanità. Guerra, odio, terrorismo, razzismo, individualismo, sono quelle cose che ci stanno impedendo di vedere realmente i bisogni del nostro pianeta e di tutta la società che in esso vive, portando alla lenta (neanche troppo) distruzione dell’uno e dell’altra. Questa è una realtà sotto gli occhi di tutti, declamata tanto dalla scienza che già da anni ci mette in guardia, quanto dalla fede che dovrebbe portarci a dare maggiore peso a tutti i messaggi di pace, amore, fratellanza e cura dell’intero creato giunti in ben più di un’occasione e riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa. Ci sono tutta una serie di informazioni di cui la rete, i giornali, le televisioni, sono piene e lo saranno sempre di più, perché inutile nasconderlo, il 2012 è ormai un dubbio per tutti. Questa incertezza fa gola a mass media e speculatori che rischiano di creare più suggestione che informazione. Ma quello che è davvero fondamentale è che, a prescindere da una data più o meno ipotetica, l’umanità e la terra corrono verso grandi cambiamenti, una sorta di bivio dove non possiamo esimerci dallo scegliere la strada da seguire. E’ il bivio più vecchio del mondo: il bene o il male, evoluzione o distruzione, salvezza o perdizione. Tutto sarà determinato dal grado di spiritualità e dalla forza della fede con cui ci prepareremo ad accogliere qualunque cosa accadrà, qualunque cosa arriverà, qualunque cosa sapremo o vedremo; in qualunque momento avverrà, sia esso un evento o una serie di eventi, siano essi prodigiosi o catastrofici. E’ prima di tutto la nostra anima a doversi preparare, aldilà di qualsiasi messaggio o informazione ci giunga e aldilà di chi li diffonda. Questa è l’unica cosa che ci permetterà di vivere qualunque evento nel migliore dei modi, con la consapevolezza, la fiducia e la speranza che deve contraddistinguere il vero cristiano. Fede, Speranza e Carità sono da sempre messaggi universali e specialmente ora devono diventare i perni della nostra società. In tal senso ci sentiamo di accogliere l’invito presente in un video pubblicato di recente su Youtube che ci sembra il più saggio e forse anche il più prudente considerati i tempi in cui viviamo. Il video, proprio per prepararci spiritualmente al nostro futuro, ci invita tutti alla preghiera. Un passaggio nel video ci sembra particolarmente significativo: “Pregate perché siamo noi a dover preparare la strada per ciò che verrà. Pregate perché non abbiamo ancora abbastanza fede per essere pronti a ciò che verrà. Pregate perché la nostra spiritualità deve essere forte per capire e accettare ciò che verrà. Pregate affinché ogni vostro vicino ricominci a pregare. Pregate affinché nessuno dimentichi di pregare”. Oltre a questo, il video presenta, seppur brevemente, una serie di elementi scelti tra le tante testimonianze e dati, accumulati nel mondo nel corso del ‘900, che dimostrerebbero l’esistenza di vita extraterrestre e l’avvicinarsi di un momento inevitabile per il corso della storia sulla terra. Una frase ci sembra molto importante e vogliamo qui riprenderla e analizzarla: “Chi porta il bene non vuole sottometterci, ma innalzarci. Vuole aiutare la nostra evoluzione sotto ogni aspetto: spirituale, materiale, tecnologico. Il bene visibile e condivisibile da tutti. Non vuole cambiare la nostra identità e le verità in cui crediamo, ma vuole aiutarci a credere maggiormente nelle nostre stesse radici riscoprendo fede, valori, spirito di amore e unità.” Questa riflessione ci deve servire per metterci in guardia da quelle teorie secondo cui l’incontro e la conoscenza diretta di una nuova civiltà significherebbero lo stravolgimento di quanto affermato finora dalla nostra fede, dalla nostra Bibbia. Gesù Cristo non era un essere di luce venuto dallo spazio, come sostiene qualcuno, Egli era e rimane il Messia figlio di Dio. Non fu preceduto e accompagnato in terra da esseri di civiltà aliene, come sostiene qualcun altro(1) che riconosce il Cristo, ma sostiene che Angeli e Arcangeli sono esseri di luce e messaggeri giunti da altri pianeti. Gli angeli esistono e così tutta la loro schiera celeste che sta al cospetto di Dio, di cui si parla dall’inizio alla fine della Bibbia. Chiunque arrivi dallo spazio, per quanto evoluto, è come noi una civiltà creata da Dio, e come noi è sulla strada verso la purezza che ci consentirà un giorno di vivere al cospetto di Dio, ma finché nell’universo continuerà la lotta tra il bene e il male, gli esseri viventi saranno ben lontani dall’essere angeli. Ci sono anche altri elementi a cui si fa accenno nel video, come i cropcircle, i famosi cerchi nel grano apparsi da anni quasi in tutto il mondo, compreso in Italia(2). C’è ancora chi sostiene che vengano realizzati con mezzi “umani”, forse con raggi alle microonde direzionati da ordigni militari, ma sappiamo tutti che le nostre tecnologie laser o microonde brucerebbero l’erba, anziché piegarla come invece accade nei cropcircle. Inoltre le dimensioni, la difficoltà e la precisione di questi disegni sarebbero impossibili da ottenere nemmeno se gruppi di uomini tentassero di realizzarli per giorni e giorni con mezzi meccanici, mentre i cropcircle appaiono inspiegabilmente nei campi dalla notte alla mattina. Altro dato rilevante e innegabile è che i disegni spesso rappresentano simboli Maya e simboli cristiani (bellissime ad esempio le croci (3) apparse nell’estate di quest’anno in Inghilterra). Basta fare un giro in Internet per trovare foto ed ampie spiegazioni dei disegni apparsi.(4) Molto più probabile risulta la teoria degli ultrasuoni del ricercatore Freddy Silva che vi invitamo a leggere. Due di questi, assolutamente da guardare, sono i cropcircle apparsi sempre in Inghilterra. Il primo il 20 agosto 2001, accanto al radiotelescopio SETI, nei pressi di Andover, Hampshire, sul campo della Leckford, davanti all'antenna dell'osservatorio. Il disegno è la risposta al segnale trasmesso nel 1974 dal radio telescopio di Arecibo, Porto Rico (5). Una volta decifrato ha dato chiare indicazioni sul DNA della civiltà aliena che ha generato la risposta, il loro sistema numerico (binario come il nostro), l’altezza media di questi esseri e una serie di altre informazioni che meritano di approfondire l’argomento. Il secondo apparso nei campi della Fattoria di Crabwood, di proprietà di Mike Burge, a Winchester, Hampshire, il 15 agosto 2002(6). L’immagine rappresenta un alieno che ci porge un CD su cui è scritto un messaggio in codice ASCII. Sullo sfondo forse tre dischi volanti, oppure un paesaggio dall’altro pianeta con tre lune. Il messaggio sul CD è stato decifrato e recita testualmente: “Diffida dei portatori di falsi regali e le loro promesse non mantenute. Molto dolore ma ancora tempo. Credete. C'è del buono là fuori. Noi opponiamo il tradimento. Canale in chiusura. (Suono di campana o Ring Bell = ASCII 7)”. C’è chi obietta che queste civiltà aliene, avendo una tecnologia chiaramente più avanzata della nostra, potrebbero lasciarci ben altri segnali che strani disegni sui campi con simboli e codici ASCII da decifrare; supporti cartacei o digitali pieni di informazioni che potrebbero soddisfare finalmente qualsiasi domanda. Ma bisognerebbe riflettere proprio sul fatto che si tratta di civiltà più evolute, non solo tecnologicamente, ma anche spiritualmente e socialmente: in virtù di questo è lecito pensare che sappiano meglio di noi che la nostra civiltà non è pronta a ricevere determinate informazioni; inoltre qualsiasi supporto potrebbe cadere in mani sbagliate ed essere occultato dai governi, basti pensare alla famigerata Area 51 in Arizona; i messaggi impressi sui campi sono ben visibili e difficilmente occultabili, anche perché le foto, pur a distanza di anni, circolano nella rete e sui giornali, perciò molte informazioni raccolte negli anni stanno diventando di dominio pubblico e questo ci aiuta, poco alla volta, a ragionare e prepararci; non è da escludere infine che sappiano di dover rispettare dei tempi fondamentali per la nostra evoluzione e sarebbe dannoso per noi bruciare le tappe, vedere oltre, sapere, prima di aver affrontato determinati eventi. Ci sarebbero tanti altri elementi su cui discutere: il Terzo mistero di Fatima(7) che conterrebbe l’annuncio della venuta di nostri fratelli dalle stelle; oppure il ritrovamento delle pietre di Ica(8) raffiguranti immagini di una civiltà estremamente evoluta, datate circa 200 milioni di anni fa; ancora, il calendario Maya che contiene il computo del ciclo di Venere al termine del quale, ogni 5.125 anni, un evento particolarmente importante sulla terra segna la fine di un’era (spesso anche di una civiltà) e l’inizio di una nuova. Sembra, da alcuni testi, che i Maya avessero calcolato già 4 ere prima ancora di quella da cui parte l’ultimo computo che indica per noi, in via teorica, l’inizio della civiltà Maya, la quale in realtà potrebbe essere molto più antica di quanto provato dai reperti a disposizione. Ognuna delle 4 ere finì con stravolgimenti della natura come glaciazioni o inondazioni. Quest’ultimo computo terminerebbe il 21 dicembre 2012, periodo in cui gli scienziati hanno segnalato già da tempo la probabile inversione di polarità della terra. In tutto questo mare di notizie la cosa che ci sembra più giusto fare è seguire le pubblicazioni e gli eventi negli anni a venire, cercando di scremare gli eccessi per una linea di informazione il più possibile centrale e obiettiva. Riteniamo infatti che studiare e formarsi un’idea è un diritto di tutti. Siamo ormai in un’epoca in cui scienza, storia, religione si fondono e intersecano, ed è giusto accettare questa interdisciplinarietà per poter trovare e capire risposte nuove a quesiti “vecchi come il mondo”. Solo cerchiamo di mantenerci obiettivi e soprattutto di farlo mantendoci nell’ottica cristiana. Questo periodo deve servirci ad approfondire i valori della nostra fede, pur aprendo la mente a nuovi orizzonti. Solo così potremo sperare di andare incontro al futuro con la mente illuminata. Per riuscirci però dobbiamo rinforzarci e l’unica cosa che può dare forza all’anima è la preghiera. |